Un menù per la colomba

Giovedì 5 Ottobre 2006 a Venezia presso il ristorante La Colomba si è riunita la commissione di Giuria del nuovo premio “Un Menù per la Colomba”, composta da Saverio Simi de Burgis, Riccardo Caldura, Guido Cazzavillan, Elena Agudio, Jean Blanchaert, Cristina Alaimo e con il consigliere per la giuria Philippe Daverio; insieme a Stefano Coletto e Marco Ferraris, nominati dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione Bevilacqua La Masa.

Quest'anno con l’organizzazione della mostra affidata alla giovane Galleria 3D si è scelto di esporre le opere vincitrici presso la sede di Piazza San Marco della Fondazione Bevilacqua La Masa anche per sottolineare, vista la lunga tradizione di mostre collettive per giovani artisti che là hanno luogo annualmente, la nuova tendenza scoperta nel Premio, noto in passato perché caratterizzata dalla presenza di artisti più che noti. Questa nuova tendenza riguarda la grande partecipazione di giovani artisti al Concorso. Un segnale importante del successo della linea culturale intrapresa verso i giovani, come testimonia il gran numero dei partecipanti, tra i quali molti tra i 20 e i 35 anni.

Una soddisfazione vedere quindi giungere quasi 800 opere di oltre 500 artisti provenienti anche da paesi lontani: il Cile, l’Indonesia, il Giappone, il Messico, l’Argentina, Israele, Cina, Bulgaria, Stati Uniti e molti altri.

Dopo un'interessante discussione la Commissione ha scelto le sei opere vincitrici e una rosa di selezionati che vinceranno premi acquisto o soggiorni nella città lagunare. Basandosi esclusivamente sul giudizio di qualità, senza conoscere i nomi degli artisti e con valutazione quasi sempre unanime, la giuria ha ritenuto di premiare le opere ritenute più rappresentative nell'ampio raggio delle esperienze linguistiche e tecniche presentate dai candidati al premio. I nomi degli artisti che hanno vinto i premi saranno resi noti Domenica 22 Ottobre alle ore 19.00 alla presenza della giuria e della madrina e del padrino della manifestazione: Franca Coin e Il Principe Alliata. Nell’occasione verrà anche presentato il catalogo della manifestazione, dove sarà pubblicata per la prima volta la storia del Premio iniziato nel 1953.

Storia del premio

Sono passati undici anni ormai dall’ultima edizione del Concorso e quest’anno 2006 Dott. Cazzavillan ha deciso di riproporre il Premio Internazionale d’arte, come continuazione della tradizione peculiare del ristorante che unisce arte e cucina. Il compito è affidato alla Galleria 3D, in collaborazione con il ristorante Veneziano “La Colomba”, e successivamente è nata una collaborazione con la Fondazione Bevilacqua la Masa. Il premio Internazionale ha una storia importante, legata indissolubilmente alla storia del ristorante che nasce nel 1930 come semplice “osteria con stallo”, così è descritta in “Antichi Alberghi Veneziani”, guida culinaria dell’inizio del secolo scorso. L’osteria è frequentata da marinai e gondolieri, che approfittando dello “stallo”, cioè del posto per poter mangiare comodamente anche cibi portati da casa, si ritrovano per il pranzo. Rilevata dal friulano Arturo Deana nel 1929, diventa in pochi decenni un locale di fama internazionale. La tradizione della trattoria prevedeva che gli artisti potessero lasciare un’opera a saldo dei propri conti: "chi può pagare paga, chi non può lascia un quadro". Attratti oltre che dalla buona cucina dalla sensibilità estetica del proprietario, che radunando alla stessa tavola maestri, critici e galleristi emergenti seppe creare un cenacolo di irrinunciabile riferimento culturale, gli artisti diventavano sempre più assidui clienti del ristorante. In pochi anni nelle sale della Colomba fanno così bella mostra opere di Carrà, Tosi, Guidi, Morandi, De Pisis, Cesetti, Martini, Sironi, De Chirico, Campigli, Chagall, Kokoschka, Picasso e molti altri. La collezione, una delle più importanti per qualità e quantità nel panorama italiano del Novecento (sino alla fine degli anni Sessanta sono state identificate oltre seicento opere) si estendeva all’abitazione privata del proprietario, che volentieri la illustrava ai clienti ed ai visitatori interessati.

Il ristorante nel tempo è diventato infatti un vero e proprio luogo d’incontro anche per collezionisti o semplici curiosi. Peggy Guggenheim, tra gli altri, vi è ospite fissa sin dal suo arrivo a Venezia nel secondo dopoguerra: Giovanni Deana, figlio di Arturo, racconta di come l’eccentrica americana non fosse mai sola, ma accompagnata da uno stuolo di “suoi” artisti e critici. Dagli anni Cinquanta ai favolosi Sessanta personalità importanti come i duchi di Windsor, i reali di Danimarca e Grecia, artisti come Maria Callas, Stravinsky e Toscanini, l’architetto Wright divennero frequentatori del locale, spesso lasciando traccia del proprio passaggio nei libri degli ospiti, sui quali figurano autografi talora accompagnati da disegni e dediche. L’intraprendenza di Deana nel settore artistico non si è tuttavia limitata all’attività collezionistica. Affidandosi all’esperienza del gallerista Carlo Cardazzo e forte della propria abilità relazionale, nell’estate del 1946 aveva promosso e finanziato il “Premio di pittura de La Colomba”, facendo ristrutturare a proprie spese alcuni padiglioni ai Giardini gravemente compromessi dalla chiusura forzata dell’Esposizione Internazionale d’arte (così si chiamava allora la Biennale di Venezia) nel periodo bellico e dal trasferimento negli spazi espositivi degli studi di Cinecittà: fu una mostra nata da un’iniziativa privata che, in quanto primo evento artistico di carattere internazionale nell’Italia dell’immediato dopoguerra (si trattò di un concorso riservato a pittori italiani e stranieri con oltre 160 partecipazioni), anticipò di ben due anni la memorabile edizione della Biennale diretta da Rodolfo Pallucchini nel 1948 passando per questo alla storia come la “piccola Biennale”. Nel 1949 Deana aveva pure sostenuto le spese organizzative e di allestimento (affidato all’architetto Carlo Scarpa) per la “Rassegna di pittura italiana contemporanea” nell’Ala Napoleonica delle Procuratie, con l’ambizioso intento di tracciare un percorso dei momenti più significativi dello sviluppo dell’arte italiana del Novecento, percorso che trovò forma editoriale l’anno successivo in un prezioso volume in quadricromia con la prefazione di Giuseppe Ungaretti. Il binomio arte/cucina verrà ulteriormente sottolineato nei decenni seguenti.

Nel settembre 1953 viene bandito il primo concorso internazionale “Menù per la Colomba”: agli artisti, invitati da Carlo Cardazzo, viene chiesto di eseguire un’opera delle dimensioni di cm. 30 x 30 tale da poter essere riprodotta successivamente a stampa sul fronte della lista del menù del giorno, lista che abitualmente viene donata come ricordo ai clienti. La seconda edizione del concorso verrà realizzata nel 1960 con un ricco montepremi (dieci premi da lire centomila cadauno e dieci premi soggiorno nella città di Venezia) ed una giuria critica la cui professionalità (vi fanno parte tra gli altri Michel Tapié, Marco Valsecchi, Gualtieri di San Lazzaro, Umbro Apollonio) decreta l’eccellente riuscita della manifestazione, cui partecipano oltre trecento artisti italiani e stranieri. A coronare questa serie di manifestazioni giungerà nel 1962 il “Concorso Gonfalone Colomba”, in occasione del quale si chiede agli artisti invitati l’esecuzione di un’opera su tela delle dimensioni di cm. 115 x 70 da esporre a guisa di stendardo a formare una suggestiva cortina lungo il perimetro che delimita la terrazza esterna della trattoria. Il ristorante negli anni successivi alla gestione Deana ha sempre mantenuto il suo carattere peculiare di luogo di incontro per artisti, ma anche collezionisti, critici e storici dell'arte.

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