Alessio Lucchini scrive di Massimo Falsaci

Artista di forte linguaggio sintetico, Falsaci muove dagli elementi basilari della NUOVA FIGURAZIONE ( corrente espressiva basata sulla rielaborazione di immagini ridotte a un negativo fotografico ) per reinterpretarli secondo un proprio gusto vivificante. L' impiego dei tre colori primari, sviluppatosi gradualmente nell' arco degli ultimi cinque anni, ha portato l' artista non tanto a sospendere e isolare l' immagine raffigurata nella tela, quanto invece a identificarla, definirla e reintegrarla nello spazio-vita del quotidiano. Il percorso sperimentale di Falsaci parte da quella ritrattistica in grado di indagare gli stadi umorali umani più nascosti e procede attraverso l' esigenza conoscitiva dell' uomo inserito negli spazi cittadini visti come attivi interlocutori contemporanei. La spinta verso ampi spazi aperti, presente nelle opere più recenti, arriva a preludere un linguaggio quasi indagativo sul piano etologico: come se si trattasse di un servizio di reportage, Falsaci riesce a catturare e tradurre cromaticamente le esigenze e le aspettative della comunità umana occidentale postmoderna.

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