Marcello Cazzaniga scrive:

Le opere di Massimo Falsaci rientrano in quella che comunemente viene definita “nuova figurazione”. Un nuovo modo di intendere l’arte figurativa in cui la cultura dell’immagine, tipica dei nostri anni e l’influenza dei mass media emergono in forme originali.
Questo artista è riuscito a creare un proprio linguaggio espressivo riducendo al minimo la gamma cromatica, coadiuvandosi con tecniche di grafica computerizzata.
Queste opere ci parlano della nostra società, del modo veloce e affrettato in cui maciniamo esperienze e immagini. Parlano di ricordi e di come metabolizziamo le esperienze sensoriali del mondo che ci circonda e ci fagocita.
Malgrado si tratti di figurazione siamo di fronte a lavori dal forte ermetismo comunicativo, un genere pittorico nuovo, techno pop o photopop, ma non scevro di significati più profondi e suggestivi che possiamo solo cercare di indagare basandoci sulla scelta dei soggetti, dei volti, delle inquadrature e dell’equilibrio tra i colori usati.
Falsaci ci racconta la difficoltà di essere individuo nella società contemporanea: complesso sfaccettato, con un proprio tempo e una propria atmosfera interiore che non corrisponde, spesso, al mondo in cui viviamo.
Uno sguardo misurato ironico e giovane in grado di affascinare e incuriosire

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