
Computer grafica e fotografia si mescolano nella pittura particolarissima di Massimo Falsaci
dando vita a immagini sintetiche, fresche, come ritagliata sulla tela, costruite in campiture dai colori acidi che emergono come apparizioni dal bianco abbagliante del fondo.
I soggetti sono architetture metropolitane colte in inquadrature trompe-l'oeil oppure corpi fermati in immagini dai contorni imperfetti, come istantanee scattate troppo in fretta.
Dal 3 al 28 febbraio è in mostra alla libreria Rizzoli di Milano con un progetto dedicato al popolo delle chat line. Ritratti di solitudini e coppie allacciate in gelidi abbracci.
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